L’unica
certezza che si ha è che l’aglio rende il latte più gradevole ai
bambini, si è visto tramite alcuni esperimenti che i bambini poppano
leggermente di più se la madre ingerisce aglio.
Altri
dati attendibili non se ne hanno.
La
madre deve seguire una dieta equilibrata, o meglio avrebbe già
dovuto seguirla durante la gravidanza quindi adesso dovrebbe
continuare.
Fino
a poco tempo fa era stato detto che servivano circa 500 kcal in più
al giorno per il periodo dell’allattamento; credo che questo conto
derivi dal fatto che il latte materno ha 70 kcal /100 gr, che un bebè
di 3 kg ne assume circa mezzo litro al giorno e questo fa già 350
kcal;
si
è visto in realtà che ne servono di meno e moltissime mamme
allattano senza problemi non assumendo tutte queste calorie in più.
L’ideale
sarebbe quello di aggiungere uno spuntino sostanzioso, sulle 200-300
kcal, molte madri però (compresa la sottoscritta) hanno una fame da
lupi, in questo caso è bene soddisfare le richieste del nostro
fisico (se si è sempre mangiato correttamente il nostro senso
dell’appetito dovrebbe essere attendibile) senza esagerare con i
dolci ma concentrandosi più su alimenti sani e magari tenendo sempre
un occhio alla bilancia.
Non
di rado accade infatti che si ingrassi più con l’allattamento che
con la gravidanza.
E’
bene ricordare che 3-4 kg in più sono fisiologici finché si allatta
quindi è abbastanza normale non tornare al peso forma subito.
Le
convinzioni che dicono che in allattamento non si possa dimagrire
perché ci sarebbero in circolo più tossine sembra essere infondata
in ogni caso è bene ricordarlo: l’allattamento richiede una fatica
al corpo della madre per cui non è di sicuro il periodo indicato per
mettersi a dieta.
Potrebbe
capitare di notare che il bambino è irrequieto o che improvvisamente
ha sviluppato un eczema, in quel caso una possibile causa può essere
l’alimentazione della madre.
Capita
in bambini molto allergici ad esempio alle proteine del latte vaccino
che quel poco che passa nel latte materno basti per scatenare una
reazione, in quel caso sarà bene sospendere per almeno una settimana
l’alimento sospetto per vedere come va. Il più incriminato è il
latte vaccino (seguito da uova e pesce) per cui bisognerà escludere
dalla propria dieta il latte e tutti i suoi derivati per una
settimana almeno e vedere se la situazione migliora, se al loro
reinserimento la situazione peggiora nuovamente quella sarà la
riprova che vostro figlio è meglio che stia lontano dai latticini,
Ricordarsi
che le proteine del latte, le siero proteine, caseina, e le mille
forme in cui si utilizza il latte sono presenti in moltissimi
alimenti, merendine, salumi...leggere molto bene le etichette.
Se
non si tratta del latte o delle uova o del pesce, può essere molto
difficile capire qual’è l’alimento incriminato, in questo caso
qualcuno suggerisce di avere un alimentazione base di 3-4 elementi e
aggiungere poco a poco gli altri elementi per scoprire qual’è
l’agente scatenante; questo non so se sia valido oppure no, credo
che sia più opportuno ricorrere ad un medico che vi darà cosa è
meglio fare o potrà prescrivere magari dei test allergici.
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