sabato 1 settembre 2012

Allattamento – Differenze tra bambini allattati al seno e artificialmente


Le differenze tra i bambini allattati al seno e artificialmente più vistose sono tipicamente le evacuazioni. Le evacuazioni di un bambino allattato al seno sono gialle o arancioni molto molli e con un odore acido tipo yogurt , le evacuazioni di un bambino allattato artificialmente sono invece più dure e di colore tendente al marrone, sicuramente maleodoranti, inoltre di solito la stitichezza è una questione che riguarda di più i bambini allattati artificialmente. Inoltre le carni dei bambini allattati al seno sono più sode mentre a volte i bambini allattati al biberon sembrano “gonfi”.
Sicuramente i bambini allattati al seno si svegliano con una maggior frequenza, questo è dovuto al fatto che il latte materno si digerisce in circa un’ora e mezza mentre il latte artificiale si digerisce in mediamente quattro ore, se ci fate caso questi tempi sono i tempi in cui ogni bambino prende il latte quando è piccolo. 
Altra differenza è il ruttino, i bambini allattati al seno fanno pochi ruttini, quindi finito di allattare se volete tirare su il bambino per fargli fare il ruttino, fate pure, se però non lo fa non ne facciamo un dramma.

Allattamento – Curve di crescita

Le curve di crescita sono lo strumento in nostro possesso per verificare che il bambino stia crescendo nel modo corretto. Nelle curve di crescita sono riportati tutti bambini considerati sani e quindi ci sarà una metà dei bambini (sani) che sta sotto la curva media e una metà (altrettanto sana) che sta sopra. In qualsiasi punto si collochi il vostro amato bebè va bene, la cosa importante è verificare che segua sempre la stessa curva. Se il vostro bambino segue la curva del 10° percentile va benissimo, vuol dire solo magari che è un bambino piccolino (magari i genitori non sono statuari?) altrettanto bene se segue la curva del 75° percentile. Se però vostro figlio stava seguendo la curva del 50° percentile e ad un certo punto vi ritrovate su quella del 25° percentile, allora la situazione merita una visita dal pediatra che valuterà se eventualmente qualcosa sta interferendo con la crescita.
Teniamo conto che le curve di riferimento sono state realizzate nella maggior parte dei casi, con dei bambini allattati artificialmente e quindi che pesavano di più, le nuove curve (spesso quelle stampate sulle agendine fornite in ospedale alla nascita non sono aggiornate) sono sul sito dell’OMS (del 2006 e si riferiscono a bambini allattati principalmente al seno).
Purtroppo non è presente la pagina in italiano, il link al quale trovate le curve sottostanti è questo
Noi riportiamo le sei curve che riteniamo più importanti, ovvero in base all’età peso, altezza, circonferenza cranica, per maschietti e femminucce. 
Sul sito dell’OMS troverete anche altre utili informazioni ad esempio sulla lunghezza degli arti, oppure le milestones dell’apprendimento, nonché i criteri che sono stati adottati per selezionare i bambini; i dati che abbiamo scelto di riportare sono quelli che il pediatra rileva ad ogni bilancio salute e quindi quelli che di solito abbiamo sottomano con più facilità.
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Allattamento – Scatti di crescita


Quasi tutti i bambini, con tempi diversi per ciascuno, hanno degli scatti di crescita. Sono periodi in cui il bambino ha bisogno di mangiare di più per soddisfare le richieste crescenti del suo organismo. 
Tipicamente questi scatti di crescita avvengono a pochi giorni dalla nascita, a sei settimane e a tre mesi, come detto ovviamente sono solo dati indicativi. Durante gli scatti di crescita il bambino sembra perennemente attaccato al seno, questo è giusto e corretto, attaccandosi più spesso infatti fa in modo tale che la produzione di latte aumenti e soddisfi le sue nuove esigenze. Di solito basta tener duro per 24-48 ore e la produzione di latte si assesterà sui nuovi valori richiesti dal bambino. 
Anche se sembra che il seno sia completamente vuoto, attaccate il bambino e abbiate fiducia. Se come me fate le doppie pesate e siete sconfortate quando vedete che il bambino ha preso 0 oppure 5 gr pur stando attaccato un’ora, non perdete la speranza e non gettate la spugna; accertatevi che sia ben attaccato e aspettate.
In passato molti allattamenti finivano proprio in coincidenza dello scatto di crescita dei tre mesi, perché il bambino si attaccava più spesso e qualcuno sentenziava che il latte della mamma non bastava più, che il bambino era affamato e quindi si dava l’aggiunta con il biberon, che ovviamente oltre a non migliorare la situazione la peggiorava e moltissime mamme da li a poco avrebbero smesso di allattare. 
Negli States, dove era di moda svezzare il bambino prestissimo, spesso lo scatto di crescita dei tre mesi coincideva con l’inizio dello svezzamento. Adesso sappiamo che bisogna solo aspettare con pazienza, se lo avessero saputo anche molte altre mamme in passato!