Il prick test è uno dei metodi più
utilizzati per diagnosticare un caso di allergia.
Il braccio del paziente viene
pizzicato (di qui la parola prick) e viene inserita sottocutanea
l’estratto della sostanza sospetta, che può essere sia un alimento
che un ad esempio un acaro o un polline.
In questo modo la sostanza entra in
contatto con le IgE che si trovano proprio a livello sottocutaneo e
che scatenano la reazione in caso di allergia. Si aspetta circa
mezzora e poi si va a vedere se nella zona di applicazione si è
verificata una reazione cutanea. Il test è valido se si verificano
due condizioni. Assieme agli elementi da testare vengono immessi
anche una goccia di soluzione fisiologica e una di istamina.
Servono a verificare che la pelle non
abbia non abbia una anomala reattività, infatti con la soluzione
fisiologica non si deve avere nessuna reazione, con l’istamina si.
Se queste due condizioni non si verificano il test non è da
considerarsi valido.
Il prick test non può essere
effettuato nei primi mesi del bambino perchè il derma è ancora in
costruzione e quindi non sono presenti le IgE a livello sottocutaneo.
E’ molto importante non aver assunto
antistaminici almeno una settimana prima di effettuare il test.
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