venerdì 7 settembre 2012

Allattamento – Alcool e fumo


Alcool e fumo fanno male, a tutti e sempre. 
Durante la gravidanza è altamente sconsigliato sia fumare che bere, per quanto riguarda l’allattamento il discorso è leggermente diverso.
La parte più pericolosa del fumo è nei fumi di combustione e nel catrame non nella nicotina in circolo, sono ormai quasi tutti d’accordo nel dire che il fumo non rende il latte della madre peggiore di quello artificiale. 
E’ necessario invece che chi fuma, non solo la madre, non lo faccia negli stessi ambienti del bambino; andate in balcone perché fa più male l’aria che si respira stando accanto a chi fuma che la nicotina contenuta nelle sigarette o nei cerotti contro il fumo.
Ovvio che sarebbe meglio smettere, o ridurre al minimo, più per la madre che per il bambino che prende il latte.
L’alcool passa facilmente nel sangue materno, il rapporto latte/plasma è pari a 1. 
Mi ha molto colpito il ragionamento fatto da Gonzales nel suo libro per cui ve lo illustrerò.
Una persona che beve con un livello 0,15% è visibilmente ubriaca, il limite per guidare è di 0,025%, è ragionevole pensare che se si supera questo limite non ci si ubriachi, supponendo quindi che una donna che allatta beva dei drink e abbia un livello di 0,04%, nel suo latte ci sarebbe 0,04% di alcool; una quantità irrilevante. 
Difficilmente quindi l’alcool può provocare danni al bambino, difficilmente è d’obbligo perché i bambini bevono molto latte e perché all’inizio il loro organismo è immaturo e quindi non in grado di smaltire l’alcool. 
E’ chiaro che la madre che allatta non si ubriacherà...ma se vuole prendere un bicchiere di vino ogni tanto può.
Ricordarsi invece che in gravidanza questo discorso non è valido, non esiste un quantitativo ritenuto sicuro e quindi è meglio l’astensione totale.

Allattamento – Problemi al seno – Mastite


La mastite è un’infezione, in genere causata da un ingorgo che non viene risolto. La mastite si riconosce perché oltre ad avere i seni dolenti e un diffuso malessere, arriva la febbre. Molte donne sentono inoltre calore; tipicamente il dolore riguarda solo un seno. 
La febbre è il sintomo più evidente che si ha la mastite. 
Circa la metà dei casi di mastite si risolve in modo spontaneo con gli stessi accorgimenti dell’ingorgo ovvero poppate frequenti ed estrazione del latte in eccesso, per una buona metà dei casi serve invece l’antibiotico ed è quindi sempre bene consultare un medico.
In ogni caso non smettere di allattare; sono ancora molti i medici che purtroppo ancora oggi consigliano alla donna di sospendere l’allattamento in caso di mastite, non serve; si possono offrire entrambi i seni. 
A volte i bambini rifiutano il seno con la mastite perché il latte risulta essere più salato, in questo caso il seno non malato aumenterà la produzione di latte per accontentare i bisogni del bambino, dall’altro occorre estrarre il latte sia per evitare un ascesso sia per mantenere la produzione di latte.

Allattamento – Problemi al seno – Ingorgo


L’ingorgo mammario in una certa misura è fisiologico all’inizio dell’allattamento. Nei primi giorni il bambino succhia e la produzione di latte viene stimolata, questa stimolazione è molto veloce soprattutto all’inizio che questo meccanismo è in fase di rodaggio e il nostro organismo produce molto latte, più di quello che gli alveoli possono immagazzinare. 
Se questo eccesso di latte non viene rimosso gli alveoli questi si distendono (nei casi più gravi si rompono) e diminuiscono l’afflusso di sangue, questa pressione ostacola il normale drenaggio e quindi il ristagno predispone all’insorgenza della mastite, come se non bastasse, inoltre il FIL inibisce la produzione di ulteriore latte e quindi il sistema va al collasso, la produzione interrotta e il latte riassorbito.
In una fase definita fisiologica l’ingorgo raggiunge il suo picco dopo la montata lattea intorno al sesto giorno. 
E’ inoltre utile sapere che l’ingorgo riguarda anche le donne con precedenti esperienze di allattamento, anzi proprio in questi casi è più facile che venga (ma è anche più facile che vada via senza problemi). 
Una curiosità che dovrebbe far riflettere, molte donne con l’ingorgo indossano un reggiseno con delle coppe troppo piccole!
Generalmente una donna che ha l’ingorgo non fatica a capirlo, i seni sono duri e dolenti e si ha difficoltà a far uscire il latte, molte donne notano anche che il latte è stranamente denso o filamentoso.
Veniamo ai rimedi, le dicerie delle nonne indicano di mettere del ghiaccio secco (una busta di verdure surgelate) sui seni tra una poppata e l’altra, mentre poco prima sarebbe utile fare impacchi con panni caldi. 
Questi due sono tuttavia rimedi non scientificamente dimostrati validi e quindi se danno sollievo bene ma non sono da eseguire come dogma.
Di sicuro serve estrarre il latte in eccesso, attaccate quindi il bambino se riuscite. A volte il seno è talmente teso e gonfio che il piccolo con la sua boccuccia non riesce ad attaccarsi (ne ho avuta io stessa esperienza durante il mio fisiologico ingorgo), in questo caso è doveroso estrarre un pò di latte; ma così non aumenterà ancora la produzione di latte, innescando un circolo vizioso? Lo pensavo anche io, la risposta è assolutamente no, se si estrae solamente il minimo quantitativo di latte che serve a diminuire il dolore, la situazione migliorerà pian piano.
Non ci sono altri rimedi e bisogna stare attenti perché l’ingorgo rischia di diventare mastite.

Allattamento – Problemi al seno - Ragadi


Quando inizia l’allattamento di solito la madre ha le ragadi, le ragadi sono delle lesioni che compaiono sul capezzolo, questo avvenimento spiacevole ma molto comune è dovuto principalmente al fatto che il bambino non è ben attaccato al seno. Durante la mia permanenza in ospedale tuttavia, ho potuto notare che tutte le mamme alla prima esperienze avevano dei dolori mentre allattavano. All’inizio un leggero fastidio è normale, il capezzolo è una zona molto sensibile ed è normale che non essendo abituate si provi fastidio. Se il fastidio continua però anche dopo qualche giorno non’è normale e la cosa andrebbe valutata, principalmente il motivo per cui si ha dolore e vengono le ragadi è il mal posizionamento del bambino. 
E’ importantissimo verificare che il piccolino sia ben attaccato altrimenti la situazione peggiora e purtroppo per molte donne le ragadi sono la causa della fine dell’allattamento. Esistono in commercio molte medicazioni per le ragadi alcune prevedono la pulizia del capezzolo prima di allattare il bambino altre no, i pareri più autorevoli dicono che niente serve in realtà, io dalla mia ho provato l’olio vea come mi aveva consigliato l’ostetrica in ospedale e devo dire che certo non fa miracoli ma un pò aiuta. 
Nel frattempo bisogna assolutamente attaccare bene il bambino perché altrimenti nessun rimedio potrà risolvere la situazione. Anzi, se il bambino non è ben attaccato non mangerà neanche abbastanza, magari crescerà meno del dovuto, magari vi consiglieranno di dare l’aggiunta...d’altra parte il seno duole quando non si allatta frequentemente. 
I due consigli più frequenti sono quello di eliminare le coppette assorbi latte e lasciare il seno all’aria, sarebbe anche utile a fine poppata mettere sui capezzoli qualche goccia di latte spremuto. 
Bisogna dire che se si ha la pazienza di aspettare (non di soffrire eh!) il problema tende a risolversi da solo perché il bambino crescendo ha una maggiore capacità di attaccarsi correttamente avendo la bocca più grande. La mia personale esperienza è che ho sofferto le prime tre settimane poi grazie alla mia bimba direi che il problema è sparito. 
Ricordate le due cose più importanti: attaccare bene il bambino (chiedete aiuto se avete dubbi) e allattate a richiesta!